Il Catalogo dei Forti Terremoti in ltalia (Catalogue of Strong Italian Earthquakes) è un catalogo che "viene da lontano".
Queste sono le tappe principali di un percorso lungo ormai oltre trent'anni.
a cura di Emanuela Guidoboni e Graziano Ferrari
Estratto dalla Premessa: "Ricordare un terremoto non è retorica o celebrazione; è come rammentare una sconfitta, una paura, un momento difficile. Fare uscire il ricordodi un terremoto dalla zona d'ombra, in cui spesso si trova relegato, può servire per meglio conoscere aspetti negativi della realtà con cui si deve imparare a convivere.I terremoti sono stati spesso mitizzati o dimenticati. In entrambi i casi la scarsa conoscenza, il catastrofismo, l'inerzia amministrativa hanno contribuito a creare "mostri" o facili oblii, ad esorcizzare comunque i fenomeni sismici come eventi oscuri, imprevedibili e dagli esiti fatalmente calamitosi. Una loro più adeguata conoscenza rappresenta, invece, la prima efficace misura di difesa. In Italia da diversi anni si sta lavorando in vari settori scientifici (geofisico,ingegneristico, storico e geologico) per migliorare lo stato delle conoscenze sulla sismicità e per applicare quelle normative che tutelino,attraverso la sicurezza del patrimonio edilizio, la vita stessa delle persone. Il terremoto si è intrecciato nel nostro Paese con la storia di innumerevoli centri abitati, ha segnato economie locali e vicende sociali, eppure stenta a diffondersi una coscienza storica del suo ripetersi nelle stessearee, in grado di favorire la crescita di una cultura del terremoto: c'è bisogno, infatti, di elaborare risposte razionali e progettualità consapevoli per limitare i possibili danni futuri."
a cura di Emanuela Guidoboni
Un lungo viaggio nella sismicità dei secoli più lontani, dalla preistoria alle prime testimonianze scritte del mondo mediterraneo, attraverso la cultura antica e cristiana fino all'anno Mille; una finestra aperta sul passato per comprendere il significato storico e culturale della sismicità, le ragioni che trasformano un fenomeno naturale in un disastro e che ancora oggi, in un mutato contesto sociale e abitativo, costituiscono un problema aperto. Questo libro si profila come una guida che consente diversi piani di lettura: contiene il primo catalogo dei terremoti fino al X secolo con le fonti originali e il quadro critico entro cui valutare tali dati. Il catalogo contiene informazioni relative a 261 terremoti compresi nell'arco cronologico 461 a.C.-995 d.C. Oltre a mettere a disposizione una considerevole e originale mole di dati, questa opera dimostra, con ben 60 contributi di esperti di ambiti disciplinari diversi (dall'Archeologia alle Scienze della Terra), come settori di studio tradizionalmente lontani possano dialogare su un problema specifico.
Emanuela Guidoboni, Alberto Comastri & Giusto Traina
Questo catalogo, in lingua inglese, costituisce la versione rivista, bibliograficamente aggiornata e arricchita di 39 eventi del Catalogo dei Terremoti pima del Mille in Italia e nell'area mediterranea pubblicato in italiano nel 1989. Sono qui riportare le voci relative a 300 terremoti avvenuti in area mediterranea prima del Mille a partire dal 760-750 a.C. con incluse le fonti storiche utilizzate, riportate nelle loro lingue originali, elemento che all'inizio degli anni Novanta del Novecento conferì all'opera una sua peculiare originalità, rispetto ai tradizionali cataloghi dei terremoti. Il catalogo comprede una inedita e ancora attuale raccolta critica di dati relativi a quasi duemila anni di storia sismica.
Enzo Boschi, Graziano Ferrari, Paolo Gasperini, Emanuela Guidoboni, Giuseppe Smriglio & Gianluca Valensise
Al fine di rendere pubblicamente fruibili i risultati delle ricerche fino ad allora condotte, ING promosse la realizzazione della prima versione del Catalogo dei Forti Terremoti in ltalia (Catalogue of Strong Italian Earthquakes: Boschi et al., 1995: CFTI 1), realizzata dalla SGA e pubblicata nel 1995. A partire da questa prima versione SGA arricchì la base dati con i risultati delle ricerche condotte anche per altri enti.
Il Catalogo dei Forti Terremoti in ltalia nasceva come un repertorio esaustivo dei "forti terremoti" italiani, del loro impatto sul territorio e delle loro conseguenze sociali ed economiche. La decisione di concentrarsi solo sui forti terremoti fu imposta dalla grande ricchezza del patrimonio di fonti storiche sulla sismicità dell'Italia, e dalla conseguente necessità di stabilire un criterio di priorità tra i numerosissimi terremoti riportati nei cataloghi sismici italiani.
Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Gianluca Valensise e Paolo Gasperini
Nella prima versione del CFTI erano stati considerati solo i terremoti con intensità massima maggiore del grado VIII della scala Mercalli - Càncani - Sieberg (MCS), ma tale soglia fu progressivamente abbassata con le versioni successive del catalogo. La seconda versione, pubblicata due anni dopo la prima, includeva un numero maggiore di terremoti, era basata su ricerche e dati più accurati, e copriva un intervallo cronologico di un decennio più lungo, dal 461 a.C. al 1990.
Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari e Gianluca Valensise
Questo libro presenta la storia sismica di un’area appenninica compresa fra l’Umbria e le Marche, quella più danneggiata dalla sequenza sismica del settembre-ottobre 1997: questa storia è percorsa attraverso la descrizione e l’analisi dei vari aspetti dei suoi più forti terremoti, in un arco di tempo assai lungo che va dal 99 a.C. al 1984.
Non ci si rivolge ad un pubblico di “addetti ai lavori”, ma ad un pubblico vasto, comprendente tutti coloro che sono interessati ad approfondire l’argomento, prescindendo dalle loro competenze specifiche; i contenuti sono articolati in modo da rispondere con un massimo di informazione sia ad una lettura sequenziale, di tipo analitico, sia ad una lettura di consultazione, mirata a un particolare aspetto o evento sismico.
Queste pagine sono il frutto di ricerche specifiche e di analisi scientifiche; tutti i dati sono basati sul rigore disciplinare nella ricerca e nell’elaborazione; non si tratta di una favola o di un romanzo. Ma l’avventura è lunga e affascinante, il viaggio comincia da lontano, percorre strade poco battute. Il testo non offre solo un elenco di informazioni, ma sentieri alternativi che si aprono ad ogni passo, digressioni e divagazioni in attesa di un occhio interessato. Conoscere e capire una zona così bella e ricca di storia significa anche conoscerne e capirne le difficoltà e le ferite che l’hanno segnata attraverso il succedersi dei terremoti.
a cura di Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Dante Mariotti, Gianluca Valensise e Paolo Gasperini
La consapevolezza che il catalogo avrebbe potuto essere di interesse per un'ampia audience internazionale portò alla pubblicazione di una versione del catalogo in inglese (ad eccezione dei commenti storico-critici). La nuova versione estendeva l'arco cronologico fino al 1997 e ancora una volta si avvaleva di ricerche più approfondite, oltre che di una attenta messa a punto di metodi e algoritmi.
Un viaggio in 12 percorsi, sulle tracce dei terremoti che hanno segnato queste terre. Per piazze, chiese, antichi monasteri, borghi e paesi medievali, ma anche attraverso città della costa e della pianura (Livorno, Firenze, Bologna, Rimini, Modena, Forlì, Parma) emergono i segni distruttivi dei terremoti, ancora evidenti o attestati da antichi documenti.
Ma che cosa ha significato nei secoli costruire e ricostruire in queste aree sismiche? Che cosa è rimasto di quella antica fatica? Come possiamo proteggerci oggi dai futuri terremoti?
Questa guida, unica nel suo genere, unisce i dati scientifici a quelli storici e artistici, offrendo un’immagine assai poco conosciuta di questa parte del territorio italiano.
290 località da visitare
1810 km di percorsi
91 terremoti
1534 località danneggiateAl volume è associato un DVDRom multimediale.
Enzo Boschi e Emanuela Guidoboni
Estratto dall'introduzione:
"Da quasi cinque anni Catania è un oggetto di studio della comunità scientifica italiana e questo libro, che raccoglie i risuitati di una specifica ricerca condotta nel 97-99, vuole essere un contributo alla conoscenza della pericolosità sismica di questa città. Dopo I'importante progetto del Gruppo Nazionale Difesa dai Tenemoti (Faccioli 1999; Faccioli e Pessina 2000) questo studio mette a disposizione i dati di base riguardanti gli effetti dei terremoti a Catania, ampiiando il dettaglio a scala diedificio, e analizzando il contributo delle varie scosse al quadro del danno. Questo studio su Catania è iniziato dopo la pubblicazione della seconda edizione del Catalogo dei Forti Terremoti in ltalia dal 461 a.C. aI 1990 (CFTI, Boschi et aI. 1997) con I'obiettivo di approfondire attraverso nuove ricerche gli effetti sismici a Catania. Per quanto riguarda i terremoti di maggiore interesse per Catania, qui analizzati in dettaglio anche nel loro quadro territoriale (1169, 1542, 1693, febbraio-marzo 1918, 1848, 1990), sono stati ricalcolati i parametri, integrando il metodo automatico di calcolo, usato per il CFTI, con altri elementi che caratterizzano le aree di effetti di questi terremoti.
Enzo Boschi e Emanuela Guidoboni
Estratto dall'introduzione:
"Qui rendiamo disponibili parametri attendibili per la valutazione della pericolosità sismica di Bologna, facendo luce su una tradizione di dati spesso confusa e imprecisa. La ricerca è stata condotta ad ampio raggio e nel lungo periodo storico. I caratteri della sismicità del territorio bolognese sono stati analizzati nel contesto storico e sociale del tempo in cui i terremoti sono avvenuti. Si tratta di varie decine di terremoti, per lo più costituiti da lunghe sequenze di scosse, accaduti fra il XII e il xx secolo. Molti eventi non hanno causato effetti superiori alla soglia del danno. Trentotto scosse invece l'hanno superata, raggiungendo in tre casi effetti a Bologna di VII-VIII grado d'intensità MCS. Particolare cura è stata dedicata agli effetti sull'edilizia storica e monumentale. Sono descritti gli effetti sismici su 86 monumenti (chiese, palazzi, monasteri, torri ecc.). Alcuni di questi sono simboli della città, come la torre medievale degli Asinelli e il Santuario della Madonna di San Luca. Ne sono stati individuati e descritti i danni e i restauri: per la torre degli Asinelli è stata fatta, con la collaborazione delle Università di Brescia e di Milano, anche l'analisi del comportamento sismico dal punto di vista dell'ingegneria strutturale. Inoltre, sono stati elaborati proprio per questo studio dieci rari sismogrammi "storici" relativi ai terremoti del 1929 per confrontare i parametri di magnitudo calcolati con diversi metodi..."
Emanuela Guidoboni & Alberto Comastri
Questo catalogo, in lingua inglese, contiene informazioni, a diversi livelli di analisi, relative a 383 terremoti, 22 tsunami e 102 effetti ambientali. Gli effetti sismici localizzati sono 1344 e riguardano città, villaggi e castelli situati in 19 paesi attuali dell'area del Mediterraneo. All'interno di ogni singola voce realtiva a un terremoto, realizzata nel modo più completo possibile, il lettore può rivedere i testi utilizzati per analizzare l'evento, che vanno dalle fonti storiche, riportate anche nella loro lingua originale, alla letteratura, alla storiografia e ai cataloghi relativi. La visione generale dei terremoti e degli tsunami analizzati è riportata nelle mappe generali e nel catalogo parametrico. I dati e i parametri relativi ai terremoti di area italiana sono confluiti come aggiornamento nella attuale versione del Catalogo dei Forti Terremoti Italiani (CFTI5 Med 2018).
Un viaggio in 12 percorsi, sulle tracce dei terremoti che hanno segnato queste terre. Per piazze, chiese, antichi monasteri, borghi e paesi medievali, ma anche attraverso città della costa e della pianura (Livorno, Firenze, Bologna, Rimini, Modena, Forlì, Parma) emergono i segni distruttivi dei terremoti, ancora evidenti o attestati da antichi documenti.
Ma che cosa ha significato nei secoli costruire e ricostruire in queste aree sismiche? Che cosa è rimasto di quella antica fatica? Come possiamo proteggerci oggi dai futuri terremoti?
Questa guida, unica nel suo genere, unisce i dati scientifici a quelli storici e artistici, offrendo un’immagine assai poco conosciuta di questa parte del territorio italiano.
290 località da visitare
1810 km di percorsi
91 terremoti
1534 località danneggiateAl volume è associato un DVDRom multimediale.
Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Dante Mariotti, Alberto Comastri, Gabriele Tarabusi e Gianluca Valensise
A seguito della pubblicazione di due immensi corpora di dati sulla sismicità di area mediterranea fino all'anno 1000 e tra l'XI e il XV secolo, anche l'area di pertinenza del catalogo ha potuto essere estesa a tutto il bacino del Mediterraneo. I nuovi contenuti, che includevano solo i parametri sismologici fondamentali (valori di intensità assegnati alle singole località e parametri epicentrali per i terremoti italiani; solo parametri epicentrali per gli altri terremoti di area mediterranea) sono stati pubblicati in una nuova versione del catalogo (CFTI4Med), pubblicata nel 2007 sotto forma di una banca-dati informatizzata gestita attraverso un sistema web-GIS
Guido Bertolaso ed Enzo Boschi
con la collaborazione di Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Sergio Castenetto, Dante Mariotti e Gianluca Valensise
1997-2007
Sono passati dieci anni da quando una sequenza di scosse sismiche, così lunga da farla ricordare come “il terremoto infinito”, coinvolse una vasta area compresa tra l’Umbria e le Marche. Quei terremoti colpirono duramente la popolazione, le abitazioni e i beni culturali, di cui queste regioni sono ricche; primo fra tutti la Basilica di San Francesco di Assisi, uno dei monumenti-simbolo dell’arte italiana nel mondo. Questo libro racconta la lunga storia sismica dell’area colpita dai terremoti nel settembre 1997, partendo dagli eventi più antichi per arrivare ai nostri giorni. Sapere quando, dove e come i terremoti hanno già colpito l’Appennino umbro-marchigiano non serve ad alimentare paure, ma a mostrare i caratteri propri di quest’area e a valutarne la pericolosità. Infatti, i terremoti che verranno non saranno molto diversi da quelli già avvenuti nelle stesse aree. È la sismologia storica che scopre e classifica gli effetti dei terremoti del passato. Antiche testimonianze individuali o complicate risposte istituzionali diventano dei dati indispensabili per valutare la sismicità di un’area. Il punto di partenza è un preciso contesto storico e sociale. Questa storia, quasi mai nota agli abitanti di un’area sismica, può contribuire a una nuova cultura della sicurezza, per applicare oggi con convinzione le strategie di prevenzione necessarie per mitigare gli effetti dei terremoti futuri.
a cura di Guido Bertolaso, Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise
1908-2008
Cento anni da un disastro sismico di immani dimensioni, paragonato dai contemporanei a una guerra perduta.
Trentaquattro esperti, ricercatori e studiosi di varie discipline delineano quella catastrofe con gli attuali strumenti della ricerca storica e scientifica più avanzata.
Un libro per ricordare, ma soprattutto per capire e fare conoscere le cause naturali e umane di quel disastro, che segnò per l’Italia l’inizio della sismologia quantitativa e l’avvio di una moderna normativa antisismica.
Al volume è associato un DVDRom multimediale.
Emanuela Guidoboni and John E. Ebel
This handbook defines the discipline of historical seismology by detailing the latest research methodologies for studying historical earthquakes and tsunamis. It describes the various sources that reference seismic phenomena, discusses the critical problems of interpreting such sources, and presents a summary of the theories proposed throughout history to explain the causes of earthquakes. Incorporating examples from a broad geographic region (including Europe, North Africa, the Middle East, central Asia, and the Americas), the text presents numerous interpretations and misinterpretations of historical earthquakes and tsunamis in order to illustrate the key techniques. The authors also tie historical seismology research to archaeological investigations, and demonstrate how new scientific databases and catalogues can be compiled from information derived from the methodologies described. This is an important new reference for scientists, engineers, historians and archaeologists, providing a valuable foundation for understanding the Earth's seismic past and potential future seismic hazard.
A cura di Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise e con la collaborazione di Dante Mariotti, Cecilia Ciuccarelli, Filippo Bernardini, Maria Giovanna Bianchi, Gabriele Tarabusi e Alberto Comastri
Con la durezza di una banca dati e la sottigliezza di uno studio storico sono raccontati i 34 disastri sismici che hanno segnato la storia dell’Italia nei suoi primi 150 anni, dall’unificazione a oggi. Un disastro sismico in media ogni 4-5 anni, con danni gravi o distruzioni a 1.560 località, fra cui 10 città capoluoghi. E in mezzo, altri 86 terremoti di energia minore, ma a volte di poco meno distruttivi. Una storia italiana inedita e sconcertante, su cui nessuno aveva finora presentato i conti. Imprevedibili, distruttivi, costosi, i disastri sismici continuano a pesare sulle economie e sulle società colpite per decenni, a volte per sempre. In qualunque tempo siano accaduti, i forti terremoti hanno modificato la vita di individui e famiglie, cambiato relazioni sociali, abbattuto antiche vestigia, danneggiato o ridotto in macerie edilizia storica e moderna, modificato forme urbane, mutato reti insediative, segnando talora di rovine e abbandoni il paesaggio italiano. Perché tanti danni? Chi ha pagato il costo più alto?
A cura di Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise
Contributi di: David Alexander, Marco Amanti, Mario Aversa, Giorgio Botta, Paolo Camerieri, Arianna Ceroni, Irene Cremonini, Salvatore D’Agostino, Marisa Dalai Emiliani, Carla Di Francesco, Monica Ghirotti, Emanuela Guidoboni, Fabio Luino, Claudio Margottini, Tommaso Mattioli, Ilaria Ponzi, Giovanni P. Ricciardi, Gabriele Tarabusi, Vito Teti, Antonio M. Tralli, Gian Battista Vai, Gianluca Valensise.
Perché accadono i disastri? Quanti ne sono già successi nella storia del nostro Paese? Frane, alluvioni, terremoti, eruzioni hanno segnato e continuano a segnare fortemente l’economia e la società. Aumentano gli eventi estremi o cresce la vulnerabilità del sistema? Quando le due culture – quella scientifica e quella storico-umanistica – si interrogano, emergono non solo i numeri inquietanti dei disastri nel lungo periodo e le loro cause, ma anche rifl essioni nuove sulla nostra capacità di interpretare l’accaduto, in un bilancio storico e scientifico inconsueto, che ha per oggetto il futuro.
Conosciamo 4.800 ricostruzioni post-sismiche dal medioevo a oggi. Solo negli ultimi 150 anni abbiamo subìto un disastro sismico in media ogni 4-5 anni, con 150.000 morti, un numero imprecisato di feriti, migliaia di senzatetto. E nello stesso periodo oltre 2.800 frane hanno causato 6.000 vittime, erodendo paesi o spingendo gli abitanti ad abbandonarli; un numero impressionante di alluvioni ha colpito il nord e il sud del Paese. Sono i numeri di un problema non risolto. Il costo medio annuo dei disastri supera i 5,5 miliardi di euro.
Il rischio cresce, ma aumenta la prevedibilità degli impatti: è un nuovo quadro che non concede alibi né a decisori e amministratori, né soprattutto alla coscienza civile.
Gianluca Valensise, Gabriele Tarabusi, Emanuela Guidoboni e Graziano Ferrari
International Journal of Disaster Risk Reduction
doi: 10.1016/j.ijdrr.2017.09.014
Quali sono i centri abitati più vulnerabili nei confronti dei forti scuotimenti sismici in Appennino? Un gruppo di ricercatori dell’INGV ha realizzato una graduatoria di priorità, utile per orientare campagne informative e interventi preventivi. Lo studio è stato pubblicato su International Journal of Disaster Risk Reduction
Meno del 10% della popolazione italiana è esposta a scuotimento sismico potenzialmente distruttivo. Si tratta di una quota di territorio relativamente modesta, che rende meno ardua la sua messa in sicurezza a patto, però, di scegliere bene dove investire. A dirlo uno studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ispirato dalla forte differenza nella risposta sismica di Amatrice e di Norcia a seguito del terremoto del 24 agosto 2016.
Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Dante Mariotti, Alberto Comastri, Gabriele Tarabusi, Giulia Sgattoni e Gianluca Valensise
doi: 10.6092/ingv.it-cfti5
Ad inizio 2018, a distanza di un decennio dalla pubblicazione del CFTI4Med, è stata pubblicata una nuova versione del catalogo, denominata CFTI5Med (Guidoboni et al., 2018). Si tratta di un elaborato ampiamente rivisto nei contenuti, aggiornato con i risultati delle ricerche più recenti e consultabile attraverso una nuova interfaccia grafica, realizzata con l'obiettivo di rendere sempre meglio accessibili tutte le potenzialità del catalogo, valorizzandole al massimo.
Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Gabriele Tarabusi, Giulia Sgattoni, Alberto Comastri, Dante Mariotti, Cecilia Ciuccarelli, Maria Giovanna Bianchi e Gianluca Valensise
Scientific data
https://doi.org/10.1038/s41597-019-0091-9
A key element for assessing seismic hazard and risk is the availability of a comprehensive dataset on past earthquakes. Here we present the rationale, structure and contents of CFTI5Med, the 2018 version of the Catalogue of Strong Earthquakes in Italy: a large multidisciplinary effort including historians, seismologists and geologists.
It was conceived in 1989, following the inception of GIS technology, and first published in 1995 to offer a full account of Italy’s strongest earthquakes, of their territorial impact and associated social and economic upheaval. Subsequent versions (1997, 2000, 2007) entailed a fine tuning of research methodologies, included additional research on Italian earthquakes, and were extended to large earthquakes of the Mediterranean area.
CFTI5Med comprised an opportunity to streamline the structure of the Catalogue database and propose a renovated user interface. The new front-end (1) grants an easier, intuitive access to the data, including earthquake effects on the environment, and (2) allows all data to be displayed jointly with relevant topographic, geological and seismological overlays published as web services.
Gabriele Tarabusi, Graziano Ferrari, Cecilia Ciuccarelli, Maria Giovanna Bianchi, Giulia Sgattoni, Alberto Comastri, Dante Mariotti, Gianluca Valensise e Emanuela Guidoboni
https://doi.org/10.13127/CFTI/CFTILAB
Il Laboratorio Avanzato di Sismologia Storica è uno scrigno che conserva e valorizza sia la grande tradizione italiana nel campo della Sismologia storica, sia l'insieme di tutto quanto è scaturito dal lavoro condotto in questo effervescente quarto di secolo. Questo scrigno è stato concepito per preservare degnamente e divulgare tutta questa produzione scientifica, che per sua natura fatica a trovare uno spazio nei canali scientifici tradizionali,
Maria Giovanna Bianchi, Gabriele Tarabusi, Cecilia Ciuccarelli, Monia Maresci, Sofia Baranello, Rita Chiara Taccone e Graziano Ferrari
Durante oltre tre decenni di studio dei terremoti storici italiani sono state reperite molte fonti visive (incisioni, dipinti, fotografie, documenti cinematografici ecc.) che possono essere utili agli studiosi di diverse discipline per integrare le informazioni sull'entità e la stima dei danni, la risposta delle istituzioni, le osservazioni scientifiche ecc.
Per poter fruire di questa preziosa documentazione, utile per ricostruire un quadro accurato degli effetti dei terremoti sia sull’ambiente antropico che su quello naturale, è stato avviato un lavoro di recupero e sistematizzazione di questo materiale, che ha dato vita al CFTIvisual.
Le immagini, associate ad alcuni terremoti studiati nel CFTI5Med sono tutte georeferenziate e localizzate su mappe dinamiche.
Tali contenuti si rivolgono a un pubblico molto vasto: dai singoli cittadini agli studiosi di diverse discipline come le scienze del restauro, la sismologia, l’ingegneria, le scienze storiche, la storia della fotografia e della cinematografia ecc.
Opportuni link dell’Atlante consentono il collegamento a informazioni contestuali descrittive del CFTI.